Dipendenza Affettiva...quando l'amore è una droga!

Il concetto di dipendenza affettiva, o love addiction, è molto diffuso e popolare in diverse culture, e descritto da secoli in letteratura nelle forme dello struggimento e dell’eccessiva sofferenza legata alla perdita della persona amata. Tale condizione trova molte similarità con la dipendenza da sostanze: iniziali euforia e desiderio sfrenato in presenza della persona amata o a oggetti ad essa legati; umore depresso, irritabilità, ansia e rabbia, anedonia e senso di vuoto quando subentra la separazione; pensieri ossessivi e attenzione quasi totalmente focalizzata sulla persona amata in sua assenza; modalità di relazione e di comportamento disfunzionali che portano a conseguenze negative, a vivere un disagio significativo e un senso di malessere, ma che vengono comunque mantenute. 
E' una forma patologica di amore caratterizzata da un'assenza di reciprocità all'interno della relazione di coppia, in cui uno dei due riveste il ruolo del donatore d'amore a senso unico e vede nel legame con l'altro l'unica ragione di vita. Le donne dipendenti attuano comportamenti protettivi nei confronti del partner, rivestendo i ruoli di confidente, mamma, o infermiera in base alle necessità. La donna tende a mettere da parte i propri bisogni nel rapporto di coppia, e nelle situazioni conflittuali soffoca la rabbia, la rimuove o la dirige contro sé stessa, manifestandola spesso in forma di sensi di colpa. Dietro tutto questo c’è sempre la paura che il partner possa abbandonarla. L’uomo dipendente invece è più facile che mascheri il proprio bisogno d’affetto proiettandolo fuori di sé, investendo gran parte delle energie nel lavoro, impegnandosi in hobby e sport, o comportandosi in maniera protettiva, talvolta fino all’eccesso della gelosia patologica. 




Freud parlava di coazione a ripetere, quel processo che conduce il soggetto a riproporre automaticamente dinamiche, comportamenti e situazioni negative del proprio passato, in maniera del tutto inconsapevole, senza avere quindi la capacità di un cambiamento per il futuro. Accade a tutti e fa parte del modo normale di funzionamento della mente. E’ come se la persona avesse imparato a recitare solo e sempre lo stesso copione: per cambiare bisogna arricchirne le trame ed i personaggi.
La dipendenza affettiva affonda la propria origine nel passato affettivo e relazionale ed in particolare nel rapporto instaurato durante l'infanzia con i genitori dai quali i bambini si sono sentiti poco amati e poco riconosciuti nei loro bisogni. Da adulti, questi "bambini non amati" dipendono dagli altri per quanto concerne il proprio benessere psico-fisico e la soluzione dei loro problemi. Vivono nella paura di essere rifiutati, scappano dal dolore, non hanno fiducia nelle loro capacità e si giudicano persone non degne d'amore.
Riconoscere una dipendenza affettiva è già un primo passo per liberarsene: l'obiettivo generale è la conquista dell'indipendenza e dell'autonomia affettiva attraverso la maturazione della consapevolezza dei sentimenti e della capacità di esprimerli. Ciò può avvenire affidandosi a persone esperte nel settore con il quale lavorare per raggiungere prima obiettivi parziali:
  • Ripercorrere la propria storia per capire i motivi che hanno reso possibile questa dipendenza: è decifrando la nostra storia che ci permette di conquistare la nostra libertà; 
  • Imparare ad ascoltarsi e scoprire la parte più istintuale di sè; 
  • Smettere di aspettarsi ciò che ci è stato negato da bambino; 
  • Prendere coscienza dei nostri comportamenti eccessivamente accudenti e accondiscendenti;
  • Reclamare il proprio diritto ad essere rispettati senza aver paura di perdere le persone che amiamo;
  • Combattere pregiudizi e pensieri negative su sé stessi; 
  • Rinforzare la consapevolezza del proprio valore: noi valiamo anche in assenza di un legame sentimentale!

Riparare l’istinto ferito, bandire l’ingenuità, apprendere gli aspetti più profondi della psiche e dell’anima, trattenere quel che abbiamo appreso, non volgerci altrove, proclamare a gran voce che cosa vogliamo… tutto ciò richiede una resistenza sconfinata e mistica.
Donne che corrono coi lupi – Clarissa Pinkola Estés






Dott.ssa Marilena Porcelli
Psicologa-Psicoterapeuta



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