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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Coppia e Crisi

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La parola CRISI deriva dal verbo greco  KRINO  che vuol dire separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione.  Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo. La crisi di coppia, spegnendo momentaneamente la passione, può preparare le condizioni giuste per un nuovo coinvolgimento. Quando siamo innamorati e presi dalla passione, spesso commettiamo un tipico errore di valutazione: riteniamo che una  crisi di coppia  tra di noi sia impossibile, che la fiamma debba rimanere sempre accesa, forte e intensa, che la nostra coppia è unica ed indistruttibile. Così, quando la persona che ci sta accanto

I Disturbi dell' Apprendimento

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I disturbi delle capacità scolastiche sarebbero presenti in circa il 15% dei bambini che frequentano la scuola, esordendo nell’arco della scuola elementare, più o meno precocemente, anche a seconda della gravità del disturbo. E’ possibile che possano evidenziarsi già nell’ultimo anno di scuola materna, anche se va posta molta cautela nel formulare tale ipotesi (in particolare è possibile osservare difficoltà nella seriazione, nella classificazione e nell’uso del segno grafico con test specifici). Le difficoltà di apprendimento rappresentano un disturbo dello sviluppo che può compromettere tutto l’apprendimento scolastico e la maturazione della personalità. È importante distinguere tra disturbi specifici e disturbi generici dell’apprendimento.                                                                  Nel caso dei disturbi specifici, le difficoltà mostrate da un bambino riguardano una difficoltà isolata e circoscritta, in una situazione in cui il livello scolastico globale e

Aiuto!!!!!La famiglia si separa

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Dopo una separazione o un divorzio è frequente che i figli mostrino cambiamenti nel quadro comportamentale (svogliatezza, aggressività, difficoltà a rapportarsi con gli altri, ecc.) ed emozionale (tristezza, rabbia, paura, vergogna, ecc.). Di solito, i maschi hanno più difficoltà nel breve termine ad adattarsi alla nuova situazione rispetto alle femmine.Gli studi effettuati in questo ambito indicano con chiarezza che i figli reagiscono in modi diversi alla separazione dei genitori: alcuni si mostrano da subito capaci di fronteggiare la situazione, e trovano un buon equilibrio psicologico; altri sperimentano un periodo iniziale di difficoltà, che può durare anche 2-3 anni, ma poi raggiungono il loro equilibrio; altri ancora, invece, a distanza di molti anni stentano ad adattarsi alla nuova situazione. I fattori che maggiormente influenzano la reazione dei figli alla separazione dei genitori sono: l’età; il temperamento; la capacità di recuperare un proprio equilibrio dopo le av

Baby blues...Ovvero la tristezza delle mamme dopo il parto

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Il dopo parto è un periodo fatto di sconvolgimenti, sia fisici che psicologici. Per mancanza di informazione ed anche per ragioni ormonali, questi intensi cambiamenti a volte provocano delle angosce profonde. Non sentirsi felice in quello che dovrebbe essere “uno dei momenti più belli della vita”, è inquietante, e fa sentire in colpa… Eppure questi disturbi depressivi sono molto diffusi! La depressione post-partum è la malattia vera e propria, mentre il baby blues sta ad indicare quell’insieme di piccole alterazioni dell’umore che seguono il lieto evento. IL BABY BLUES: LIEVE MALINCONIA O TRISTEZZA Con il termine “blue”, coniato dal pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott, si indica una condizione di disagio interiore della neomamma. La percentuale di donne colpite da baby blues oscilla tra il 50 e l’84%, di cui circa il 20% sviluppa la depressione post parto Sintomi:  umore instabile, facile tendenza al pianto, tristezza, ansia, perdita di concentrazione, s

Il caleidoscopio di emozioni negli adolescenti

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L’adolescenza è spesso divisa in 3 fasi: “prima adolescenza”, “media adolescenza”, “tarda adolescenza”. La  “prima adolescenza” , la cui età è compresa fra 10 e 14 anni, comincia con la pubertà e finisce con il rallentamento della crescita fisica, che spesso si associa ad una tendenza all’allontanamento dalla famiglia e un contestuale avvicinamento ad un gruppo di coetanei. La “media adolescenza” , che va dai 15 ai 18 anni, si riferisce al periodo di separazione psicologica dalle figure genitoriali e di caratterizzata da una forte tensione verso la definizione dell’identità sessuale e le modalità di relazionarsi con la società “allargata”. La “tarda adolescenza” , che va dai 19 ai 22 anni (o fino a 25, secondo alcuni autori) è il periodo finale dello sviluppo e del consolidamento dell’identità, in cui la famiglia, gli amici e il proprio io, con le sue complesse ramificazioni  psicologiche, affettive, sessuali, sociali, attitudinali, vocazionali cominciano a trovare un loro armonico e

Disturbi Somatoformi nei bambini

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Le manifestazioni somatiche di possibile origine psicogena nel bambino sono molto frequenti ma in genere anche transitorie e benigne. Tuttavia può succedere che si presentino con una certa frequenza e persistenza nel tempo. Spesso si tratta di una sintomatologia multipla, con sintomi transitori e di intensità variabile che  raramente vanno a comporre i quadri clinici che nell’adulto formano i “disturbi somatoformi”. Sovente sono associa ti ad altri disturbi psicopatologici, spesso al disturbo d’ansia, e  non sono spiegati da un punto di vista medico né vengono simulati intenzionalmente dal bambino . In genere la sintomatologia somatoforme è dovuta ad una mancanza di armon ia e serenità nelle interazioni del bambino coi genitori. In questi casi,  il corpo si fa teatro di un disagio emotivo  che, quanto più il bambino è piccolo, tanto più difficile sarà per lui interpretare e comunicare verbalmente. Con la crescita la problematica tende a risolversi, ma se il malessere emotivo che l