Post

Visualizzazione dei post da 2013

"Tutte le volte che credo di morire..." - ATTACCHI DI PANICO -

Immagine
L’ Attacco di Panico (DAP) é un disturbo che colpisce improvvisamente persone apparentemente sane e non necessariamente in situazioni di stress. La similitudine con altri tipi di malessere, spesso può portare a confonderlo con altri disturbi fisici per cui è importante chiarire come si manifesta.  I sintomi psichici hanno le seguenti caratteristiche : si tratta di un evento improvviso, di breve durata, con una fase acuta ben definita e una cessazione entro un’ora durante l'attacco di panico la persona può avere la sensazione di distruzione e di morte si può verificare anche un senso di soffocamento, vertigine, tremore brividi di freddo, sudorazione e tachicardia, difficoltà respiratorie, vampate di calore. Questi sintomi contribuiscono ad allarmare la persona che può pensare di avere una qualche grave malattia cardiovascolare o avere il pensiero “di stare per impazzire”. Il primo Attacco di Panico è generalmente inaspettato, cioè si manifesta “a ciel sereno”, per c

Dipendenza Affettiva...quando l'amore è una droga!

Immagine
Il concetto di dipendenza affettiva , o  love addiction , è molto diffuso e popolare in diverse culture, e descritto da secoli in letteratura nelle forme dello struggimento e dell’eccessiva sofferenza legata alla perdita della persona amata. Tale condizione trova molte similarità con la  dipendenza da sostanze : iniziali euforia e desiderio sfrenato in presenza della persona amata o a oggetti ad essa legati; umore depresso, irritabilità, ansia e rabbia, anedonia e senso di vuoto quando subentra la separazione; pensieri ossessivi e attenzione quasi totalmente focalizzata sulla persona amata in sua assenza; modalità di relazione e di comportamento disfunzionali che portano a conseguenze negative, a vivere un disagio significativo e un senso di malessere, ma che vengono comunque mantenute.  E' una forma patologica di amore caratterizzata da un'assenza di reciprocità all'interno della relazione di coppia, in cui uno dei due riveste il ruolo del donatore d'amore a senso u

IL MUTISMO SELETTIVO

Immagine
Il Mutismo Selettivo è un disturbo ansioso infantile caratterizzato dall' "incapacità" del bambino di parlare in determinate situazioni sociali. Il Mutismo Selettivo (MS) compare nei bambini piccoli. Di solito i primi sintomi compaiono tra 1 e 3 anni di età. Essi sono la timidezza, il rifiuto di parlare in alcune situazioni, un comportamento riservato, etc.   Non è causato da ritardo mentale, handicap uditivo o altri disturbi organici. E' caratterizzato dall'uso appropriato della lingua parlata in alcune situazioni, con una totale e persistente assenza dell'uso del linguaggio altrove. Molto spesso il bambino parla liberamente a casa mentre è muto a scuola e in altre situazioni.  La maggior parte dei bambini parla più con altri bambini che con adulti . Prima dell'ingresso a scuola, i genitori del bambino e le figure che lo circondano non notano di solito alcun problema significativo nel comportamento relativo al linguaggio, poiché il bambino parla nor

LA COMPETENZA COMUNICATIVA: UN DIRITTO A VOLTE NEGATO

Immagine
I bambini per imparare hanno bisogno di crescere in un ambiente che fornisca loro i giusti stimoli, ma, soprattutto, l’amore, la sicurezza, la fiducia e la premura che sono il primo nutrimento di una crescita armoniosa, forte e sana. Nei casi in cui l’ambiente familiare o extra-familiare non siano in grado di fornire questo clima, lo sviluppo complessivo del bambino ne risulta compromesso e si registrano anche importanti conseguenze sul piano linguistico e comunicativo.  Una capacità comunicativa ridotta o limitata  è lo specchio  di relazioni e legami affettivi inadeguati ai bisogni dei bambini, ma soprattutto ne compromette la capacità di relazionarsi anche  al di fuori  dell’ambiente familiare, e al di là della situazione contingente.  Una competenza comunicativa interrotta nel suo sviluppo, limitata nelle sue espressioni, resta appiccicata addosso ai bambini anche quando si rivolgono ad altre persone, con il rischio di comprometterne ulteriormente le capacità relazionali e

Coppia e Crisi

Immagine
La parola CRISI deriva dal verbo greco  KRINO  che vuol dire separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione.  Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo. La crisi di coppia, spegnendo momentaneamente la passione, può preparare le condizioni giuste per un nuovo coinvolgimento. Quando siamo innamorati e presi dalla passione, spesso commettiamo un tipico errore di valutazione: riteniamo che una  crisi di coppia  tra di noi sia impossibile, che la fiamma debba rimanere sempre accesa, forte e intensa, che la nostra coppia è unica ed indistruttibile. Così, quando la persona che ci sta accanto

I Disturbi dell' Apprendimento

Immagine
I disturbi delle capacità scolastiche sarebbero presenti in circa il 15% dei bambini che frequentano la scuola, esordendo nell’arco della scuola elementare, più o meno precocemente, anche a seconda della gravità del disturbo. E’ possibile che possano evidenziarsi già nell’ultimo anno di scuola materna, anche se va posta molta cautela nel formulare tale ipotesi (in particolare è possibile osservare difficoltà nella seriazione, nella classificazione e nell’uso del segno grafico con test specifici). Le difficoltà di apprendimento rappresentano un disturbo dello sviluppo che può compromettere tutto l’apprendimento scolastico e la maturazione della personalità. È importante distinguere tra disturbi specifici e disturbi generici dell’apprendimento.                                                                  Nel caso dei disturbi specifici, le difficoltà mostrate da un bambino riguardano una difficoltà isolata e circoscritta, in una situazione in cui il livello scolastico globale e

Aiuto!!!!!La famiglia si separa

Immagine
Dopo una separazione o un divorzio è frequente che i figli mostrino cambiamenti nel quadro comportamentale (svogliatezza, aggressività, difficoltà a rapportarsi con gli altri, ecc.) ed emozionale (tristezza, rabbia, paura, vergogna, ecc.). Di solito, i maschi hanno più difficoltà nel breve termine ad adattarsi alla nuova situazione rispetto alle femmine.Gli studi effettuati in questo ambito indicano con chiarezza che i figli reagiscono in modi diversi alla separazione dei genitori: alcuni si mostrano da subito capaci di fronteggiare la situazione, e trovano un buon equilibrio psicologico; altri sperimentano un periodo iniziale di difficoltà, che può durare anche 2-3 anni, ma poi raggiungono il loro equilibrio; altri ancora, invece, a distanza di molti anni stentano ad adattarsi alla nuova situazione. I fattori che maggiormente influenzano la reazione dei figli alla separazione dei genitori sono: l’età; il temperamento; la capacità di recuperare un proprio equilibrio dopo le av

Baby blues...Ovvero la tristezza delle mamme dopo il parto

Immagine
Il dopo parto è un periodo fatto di sconvolgimenti, sia fisici che psicologici. Per mancanza di informazione ed anche per ragioni ormonali, questi intensi cambiamenti a volte provocano delle angosce profonde. Non sentirsi felice in quello che dovrebbe essere “uno dei momenti più belli della vita”, è inquietante, e fa sentire in colpa… Eppure questi disturbi depressivi sono molto diffusi! La depressione post-partum è la malattia vera e propria, mentre il baby blues sta ad indicare quell’insieme di piccole alterazioni dell’umore che seguono il lieto evento. IL BABY BLUES: LIEVE MALINCONIA O TRISTEZZA Con il termine “blue”, coniato dal pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott, si indica una condizione di disagio interiore della neomamma. La percentuale di donne colpite da baby blues oscilla tra il 50 e l’84%, di cui circa il 20% sviluppa la depressione post parto Sintomi:  umore instabile, facile tendenza al pianto, tristezza, ansia, perdita di concentrazione, s

Il caleidoscopio di emozioni negli adolescenti

Immagine
L’adolescenza è spesso divisa in 3 fasi: “prima adolescenza”, “media adolescenza”, “tarda adolescenza”. La  “prima adolescenza” , la cui età è compresa fra 10 e 14 anni, comincia con la pubertà e finisce con il rallentamento della crescita fisica, che spesso si associa ad una tendenza all’allontanamento dalla famiglia e un contestuale avvicinamento ad un gruppo di coetanei. La “media adolescenza” , che va dai 15 ai 18 anni, si riferisce al periodo di separazione psicologica dalle figure genitoriali e di caratterizzata da una forte tensione verso la definizione dell’identità sessuale e le modalità di relazionarsi con la società “allargata”. La “tarda adolescenza” , che va dai 19 ai 22 anni (o fino a 25, secondo alcuni autori) è il periodo finale dello sviluppo e del consolidamento dell’identità, in cui la famiglia, gli amici e il proprio io, con le sue complesse ramificazioni  psicologiche, affettive, sessuali, sociali, attitudinali, vocazionali cominciano a trovare un loro armonico e