"Giuro che questa è l'ultima volta che gioco!Forse solo un'altra volta...."

La dipendenza da gioco (nota anche come gioco d'azzardo patologico, spesso indicato come GAP) è un disturbo del comportamento che mostra una notevole affinità con quelli ossessivo-compulsivi e con le dipendenze. In base a quanto riportato nella quarta versione del Manuale Statistico-Diagnostico (DSM-IV) il soggetto affetto da gioco d'azzardo patologico mostra un persistente e ricorrente comportamento di gioco d'azzardo disadattivo, in cui il bisogno di giocare è incontrollabile; devono essere inoltre presenti almeno 5 delle situazioni elencate di seguito. Il soggetto:
  1. è eccessivamente assorbito dal gioco d'azzardo (rivive di continuo esperienze trascorse di gioco, valuta o pianifica future imprese di gioco ed escogita i modi per ottenere il denaro che gli occorre per giocare).
  2. Avverte la necessità di puntare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato.
  3. Ha più volte tentato, senza successo, di ridurre, controllare o interrompere il gioco d'azzardo.
  4. Mostra irrequietezza o irritabilità quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d'azzardo.
  5. Gioca d'azzardo per sfuggire a propri problemi oppure per ridurre il senso di colpa o di impotenza, l'ansia o la depressione.
  6. Dopo aver perso denaro, spesso torna un altro giorno per giocare di nuovo con l'intento di rifarsi delle perdite subite.
  7. Mente ai propri familiari, al terapeuta o ad altre persone al fine di nascondere l'entità del proprio coinvolgimento nel gioco d'azzardo.
  8. Arriva a commettere azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita allo scopo di finanziare le proprie giocate.
  9. Mette a repentaglio (oppure ha perso) una relazione significativa, il lavoro oppure altri tipi di opportunità (studio o carriera) a causa del gioco d'azzardo.
  10. Fa affidamento sulle altre persone per ottenere le cifre di denaro necessarie a sanare o perlomeno ridurre una situazione economica disperata causata dal gioco.


Chi è a rischio?

Recenti studi hanno rivelato che i più colpiti a quanto pare sono uomini che vivono soli in una grande città e con un'età media di 30 anni. La dipendenza per gli uomini ha spesso inizio nell'adolescenza, mentre per le donne molto più tardi, quando hanno raggiunto la mezza età. Quando i soggetti entrano in terapia spesso sono altamente indebitati, sono a rischio di suicidio e hanno già commesso delitti criminali, per esempio per procurarsi dei soldi per il gioco. Una grande parte (circa un terzo) dei dipendenti soffre anche di dipendenza legata a sostanze per esempio alcolismo o dipendenza da eroina.

Nel corso della vita circa 2-3 % della popolazione mostra un comportamento problematico e circa l'1% un comportamento morboso nei confronti del gioco d'azzardo. Sussiste una correlazione tra la disponibilità dell'offerta del gioco d'azzardo (per esempio calcolabile in slot-machine per 1000 abitanti) e la frequenza di giocatori d'azzardo patologici. 

Lo scatto iniziale può essere un'iniziale esperienza di vincita ("big win") ma anche un evento aggravante come problemi di coppia, separazione, gravidanza del partner oppure un cambiamento radicale nel lavoro. 

E'particolarmente alta la percentuale di comorbidità (l'esistenza parallela di ulteriori malattie). Ad esempio quasi il 50% dei giocatori d'azzardo soffre di depressione che si caratterizza da disturbi compulsivi, abbassamenti d'umore e perdita di interesse.

Il 25% dei giocatori d'azzardo che è entrato in cura ha già commesso almeno un tentato suicidio. 

Possibili conseguenze

Si sviluppa una tipica dinamica da dipendenza, che comprende tutti gli ambiti della vita. Alla fine si arriva ad avere delle possibilità limitate nella regolazione delle proprie azioni.

La dinamica tipica da dipendenza si mostra ad esempio nel tentativo di pareggiare delle perdite presenti con puntate più alte, il Chasing, nel poker chiamato anche "on-tilt". 

Si arriva ad un continuo isolamento sociale. Si sviluppano sensi di colpa e di vergogna, il gioco viene tenuto nascosto. Ci si inserisce sempre di più in un particolare ambiente dei giocatori con uno stile di vita tipico del giocatore d'azzardo che si appoggia soprattutto all'immediata soddisfazione di bisogni. Ciò può portare anche ad azioni criminali per procurasi soldi per giocare.

Infine da lí può nascere la rovina finanziaria, la perdita del supporto familiare e del proprio lavoro. Spesso gli psicologi visitano giocatori che hanno tentato più volte il suicidio o che hanno intrapreso una carriera criminale.

Fisicamente le conseguenze del gioco continuo ed irrequieto si manifestano in diversi sintomi psicosomatici fino ad ulcere, mal di testa e infarti.

Cosa fare?

L'ideale sarebbe rivolgersi a un consultorio specializzato oppure sottoporsi ad una psicoterapia presso uno psicoterapeuta privato.
In generale la terapia inizia con un accordo dove il soggetto si impegna in una astinenza da gioco. Una semplice riduzione del gioco nella norma non é sufficiente. La totale astinenza mette in evidenza la problematica di base che spesso risalta chiaramente il motivo per cui il soggetto dipendente ha bisogno del mezzo di cui è dipendente. 
In ogni caso é importante analizzare, durante la terapia, il motivo che sta dietro all'atteggiamento morboso verso il gioco d'azzardo, discutere e programmare il cambiamento degli schemi mentali distorti ed elaborare con il paziente un concetto di prevenzione in caso di ricaduta. Bisogna lavorare su tutti gli ambiti della vita del giocatore d'azzardo:disturbi legati alla propria autostima, disturbi legati alla sfera dei sentimenti e delle relazioni con chi gli sta intorno.
 Ruolo molto importante lo svolge la famiglia che deve essere aiutata a riconoscere questa patologia e deve essere coinvolta nella gestione terapeutica del paziente.


Dott.ssa Marilena Porcelli
Psicologa-Psicoterapeuta

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