Non lo so. Sono giorni che ci penso. Tanti suicidi in pochi giorni di giovani. 
Uno di loro l'ho conosciuto qualche anno fa, quando era in una comunità educativa, ma poi è stato riaffidato alla sua famiglia. Aveva 16 anni. Da allora non l'ho più visto ma qualcosa deve essere andato storto visto che ha cominciato a fare uso di sostanze in modo sempre più assiduo, tanto da entrare in una comunità di recupero per disintossicarsi. Una settimana fa però ha deciso di farla finita, ingerendo tutte le pasticche dei flaconi che aveva con sé. E' andato via così, a soli vent'anni. 


Durante la settimana, altre vite spezzate. Storie diverse, vissuti diversi, apparenti motivi diversi ma credo che l'angoscia che abbiano provato era la stessa. 
Un'angoscia profonda e apparentemente insuperabile. E io che con i ragazzi ci lavoro tutti i giorni, non faccio altro che chiedermi quanta solitudine e disperazione hanno provato questi giovani prima di prendere una decisione così radicale e irreversibile. 

Non si può entrare nel tunnel della disperazione senza che qualcuno accanto a noi non se ne accorga. Non è possibile. Basta uno sguardo diverso, un comportamento anomalo. Tanti piccoli ma significativi segnali. Non ci si sveglia una mattina con l'idea di suicidarsi. Lungi da me giudicare chi non ha colto quei segnali. Non è semplice per le persone care anche solo ammettere che ci possa essere un problema. La mia è solo una riflessione, o forse solo uno sfogo perché non accetto i motivi apparenti: la mancanza di lavoro, la droga, un momento di follia, la vergogna. No! Non è questo che ti butta in una voragine scura e senza uscita. E' la solitudine che ti accompagna lì dentro. La sensazione di non avere nessuno con cui parlare e su cui contare e chi non è abbastanza forte da urlare il proprio dolore, dal fondo di quell'abisso sarà difficile ascoltare il filo di voce da lontano....Bisognerebbe agire prima che cadano in quel baratro. Guardarli, ascoltarli, sentirli e dare loro la sensazione che non sono soli e che noi siamo lì per loro. Sempre.



Dott.ssa Marilena Porcelli
Psicologa-Psicoterapeuta

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