Il caleidoscopio di emozioni negli adolescenti

L’adolescenza è spesso divisa in 3 fasi: “prima adolescenza”, “media adolescenza”, “tarda adolescenza”. La 
“prima adolescenza”, la cui età è compresa fra 10 e 14 anni, comincia con la pubertà e finisce con il rallentamento della crescita fisica, che spesso si associa ad una tendenza all’allontanamento dalla famiglia e un contestuale avvicinamento ad un gruppo di coetanei. La “media adolescenza”, che va dai 15 ai 18 anni, si riferisce al periodo di separazione psicologica dalle figure genitoriali e di caratterizzata da una forte tensione verso la definizione dell’identità sessuale e le modalità di relazionarsi con la società “allargata”. La “tarda adolescenza”, che va dai 19 ai 22 anni (o fino a 25, secondo alcuni autori) è il periodo finale dello sviluppo e del consolidamento dell’identità, in cui la famiglia, gli amici e il proprio io, con le sue complesse ramificazioni 
psicologiche, affettive, sessuali, sociali, attitudinali, vocazionali cominciano a trovare un loro armonico equilibrio. La fine di questa fase è assolutamente difficile da determinare (particolarmente nelle socioculture più avanzate). Gli adolescenti hanno una percezione diversa da quella che avevano da bambini, e questa differenza li confonde cosi come disorienta coloro che hanno intorno.
Il quando e il come gli adolescenti maturano diviene un importante fattore nella scelta dei loro amici. Questo è probabilmente il motivo per cui, per esempio, i ragazzi e le ragazze che maturano prima fanno amicizia più facilmente, mentre quelli che maturano più lentamente spesso sono tenuti in disparte. Le relazioni con i coetanei dello stesso sesso sono estremamente importanti nella prima fase dell’adolescenza. Poiché gli adolescenti sperimentano molti cambiamenti, quelli più giovani di loro vogliono sapere se i loro amici sono passati attraverso emozioni ed esperienze simili. I rapporti con i genitori vengono sostituiti dai rapporti con gli amici più intimi.  Le amicizie più care rimangono importanti, ma gradualmente cedono il passo alla logica di gruppo che si manifesta in molti modi, per es. ascoltando lo stesso genere di musica, indossando un certo tipo di vestiti, partecipando a determinate attività sportive o sociali, ecc. Durante l’adolescenza media, i ragazzi vivono intensamente il presente. Vogliono imparare chi e cosa sono, chi è simile a loro e chi vuole stare con loro, e vogliono saperlo subito.
Le emozioni che spaventano sono la paura, la tristezza, la vergogna, l'inadeguatezza, l'ansia etc.
Affrontare queste emozioni attribuendogli un nuovo significato, permettendo al ragazzo/a di riconsiderare il modo di viverle, costituisce una risorsa preziosa per il processo di crescita.
Le emozioni hanno spesso a che fare con il proprio senso di amabilità personale, con l'immagine che l'adolescente costruisce di se stesso e degli altri nelle relazioni.
E' chiaro quanto siano determinanti nella costruzione del proprio senso di sé le dinamiche familiari, che contribuiscono in modo significativo a definire un modello relazionale da assimilare e da confrontare con il mondo al di fuori di esso.
Il gruppo dei pari rappresenta l'ambiente extra-familiare in cui sperimentarericonsiderare ed arricchire il modo di vivere se stessi e gli altri; per questo gli amici rappresentano non soltanto un rischio (come spesso si crede), ma anche un'opportunità.

Il normale passaggio attraverso l’adolescenza implica una certa dose di disordini nei sentimenti interiori e negli atteggiamenti verso gli altri. Anche nelle circostanze migliori, questo periodo di transizione è pieno di stress.È però anche vero che la maggior parte dei giovani lo attraversa senza serie e dannose conseguenze. Infatti con un adeguato supporto della famiglia, della scuola e della comunità essi diventano adulti soddisfatti e ben inquadrati, sicuri di sé, capaci di affrontare lo stress e di relazionarsi con gli altri. Comunque alcuni giovani, a causa di particolari circostanze familiari e sociali, non sono in grado di affrontare tutte le sfide adolescenziali con successo e possono sviluppare problemi emozionali e comportamentali che, se non adeguatamente curati, potrebbero portare, nel lungo termine, a conseguenze dannose per la loro salute mentale e per il loro benessere. 


Dott.ssa Marilena Porcelli
Psicologa-Psicoterapeuta
www.marilenaporcelli.it


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