Il bambino ADHD e il delicato rapporto genitori - insegnanti

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.

E’ bene precisare che l’ADHD non è una normale fase di crescita che ogni bambino deve superare, non è nemmeno il risultato di una disciplina educativa inefficace, e tanto meno non è un problema dovuto alla «cattiveria» del bambino.

L’ADHD è un vero problema, per l’individuo stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali. E’ un problema che genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino.

Molto spesso quando gli insegnanti riferiscono del comportamento non adeguato del bambino in classe ai genitori, generano in quest'ultimi dei sensi di colpa e senso di frustrazione perché anche i genitori stessi hanno difficoltà a gestire il loro figlio a casa e non possiedono strumenti adeguati per far fronte alla situazione.



E' necessario far capire agli altri adulti quale sia la reale natura del problema dell’iperattività, che non è dunque dovuta ad una educazione inefficiente.

 E’ necessario che tutte le persone, che interagiscono con i bambini con ADHD, sappiamo vedere e capire le motivazioni delle manifestazioni comportamentali di questi ragazzini, mettendo da parte le assurde e ingiustificate spiegazioni volte ad accusare e ferire i loro genitori, già tanto preoccupati e stressati per questa situazione.

Molto spesso mi sono ritrovata a spiegare agli insegnanti cos'è un ADHD, portando loro esempi concreti e anche dispense da leggere per capire meglio perché il bambino chiede in continuazione di alzarsi dalla sedia, o perché si distrae troppo facilmente, o ancora perché se un compito è troppo lungo troverà mille pretesti per andare in bagno e inoltre ho spiegato loro strategie adeguate per riuscire a gestire al meglio il bambino in classe. 

E' importante riconoscere che è molto faticosa un'attenzione del genere, considerando anche che in classe ci sono altri 20 bambini e alcuni di questi sicuramente con altre difficoltà, però è l'unico modo per gestire un bambino iperattivo senza colpevolizzarlo troppo. Infatti un altro rischio di una mala gestione e sopratutto di una non comprensione di tale problematica porta il bambino a sentirsi "cattivo" e a minare così la sua autostima fino a cronicizzare questa idea di sè negativa.

Chiaramente prima di compiere tutti questi passi è necessario prima effettuare test specifici per la diagnosi dell' ADHD recandosi da uno psicologo che tratta queste specifiche problematiche.
Altre volte infatti si tratta solo di un'irrequietezza del bambino che non ha nulla a che fare con l'ADHD e che quindi verrà affrontata e gestita in altro modo.





Dott.ssa Marilena Porcelli
Psicologa-Psicoterapeuta

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